Milano-Cortina 2026 – Dalla montagna alla città Olimpiadi insostenibili

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corteo 10 febbraio piazzale lodi milano ore 15

Tante persone e realtà politiche si sono incontrate a Piano Terra il 20 gennaio a Milano, per prendere parte all’assemblea indetta da C.I.O. (Comitato Insostenibili Olimpiadi). Un confronto in cui si è lanciata pubblicamente la mobilitazione contro la devastazione ambientale e lo spreco di denaro pubblico che le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 comporteranno per i nostri territori montani. Devastazione ambientale che toccherà anche la città con ulteriore cementificazione e aumento dei costi per tutt3 l3 abitanti delle città coinvolte.


In un momento storico in cui la crisi climatica è arrivata probabilmente a un punto di non ritorno, in cui l’esigenza impellente è quella di trovare un equilibrio e una convivenza armonica con il mondo e nella natura, l’ottusità e i diktat neoliberisti del profitto per pochi e ad ogni costo ci portano a distruggere ancora, ancora e ancora per cosa? Una pista da bob? Autostrade e strade totalmente inutili? Impianti sciistici quando sappiamo che stiamo affrontando una crisi climatica che ci asseterà e desertificherà? Ormai da anni numerosi studi, ricerche scientifiche e analisi politiche stanno insistendo nel dimostrare e affermare che dobbiamo tenerci stretti i nostri alberi, i nostri ambienti naturali, e anzi dovremmo piantare milioni di alberi nelle nostre città per abbassare le temperature sempre più alte. E invece che cosa si fa? Gli alberi li tagliamo per fare spazio al cemento.
Vogliamo fermare amministratori, governi, multinazionali e aziende dal fare questi scempi e rovinarci la vita?


Un primo appuntamento nazionale e ampio sarà il 10 febbraio a Milano (la città esemplare del peggio modello di autodistruzione).

10.2 | h15 piazza Lodi | Corteo: dalla montagna alla città, Olimpiadi insostenibili

Dalle catastrofi alla lotta politica: dialogo tra Forlì Città Aperta e Brigata Basaglia su salute mentale, alluvioni e pandemia

Uno degli aspetti più belli e significativi del nostro lavoro è incontrarci con altre realtà sul territorio e creare un dialogo. Con l’associazione di Forlì Città Aperta abbiamo lavorato insieme su un intervento di supporto durante l’esperienza dell’alluvione. Da questo incontro è nata un’intervista doppia che racconta chi siamo e quello che abbiamo fatto, nella speranza che possa essere un’occasione di scambio e divulgazione di pratiche.

BB: Come nasce Forlì Città Aperta? Quando avete sentito il desiderio di occuparvi di salute mentale e come si intreccia con la vostra storia di mobilitazione/attivismo sul territorio? Quali sono le realtà con cui si è interfacciata e come si sono sviluppate queste relazioni di rete?

FCA: Forlì Città Aperta è un’associazione di volontariato attiva sul territorio di Forlì dal 2011 organizzata secondo un approccio orizzontale. Nasce da un piccolo gruppo di persone animate dall’intento di raccogliere dati sull’immigrazione, di fare controinformazione e di approfondire i temi legati all’immigrazione, portando avanti l’idea di cultura antirazzista e antifascista. Da anni collabora con la scuola di italiano per stranieri Penny Wirton e ha attivato uno sportello documenti rivolto alle persone che hanno bisogno di supporto nel processo burocratico per la richiesta di permesso di soggiorno. Tra i percorsi realizzati e ancora in corso vi è la battaglia politica per il diritto all’abitare, l’organizzazione di incontri culturali di sensibilizzazione sui temi del razzismo, antifascismo, salute mentale e un percorso di decostruzione della bianchezza. Inoltre, quest’anno è stata inaugurata, insieme al collettivo di genere Rea, la biblioteca intersezionale dedicata alla partigiana forlivese Iris Versari, un luogo che vuole diventare punto di incontro e di scambio politico e culturale. Il desiderio di occuparsi di salute mentale nasce dalla consapevolezza del ruolo del sistema organizzativo sociale nel generare disagio psichico. Da qui è nata l’esigenza di creare una discussione e condivisione di sapere collettivo.

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Resistere dentro la catastrofe climatica. Intervento di Ultima Generazione a Contatto 2023

Riportiamo la trascrizione dell’intervento di Leonardo Lovati a Contatto 2023, durante il tavolo “Eco-ansia e difesa del territorio”. Leonardo è attivista di Ultima Generazione e autore del libro Ultima. Resistenza nonviolenta o estinzione, pubblicato a novembre da Agenzia X. Il 4 dicembre è stato arrestato a Roma durante un blocco stradale nonviolento organizzato nel contesto di una campagna per ottenere dal governo un fondo permanente di 20 miliardi per riparare ai danni delle catastrofi climatiche. È al momento sotto processo insieme ad altre persone che erano presenti al blocco.

6.5.2023

Ultima Generazione è un movimento di disobbedienza civile non violenta che chiama tutta la popolazione a una resistenza civile strategica e in qualche maniera programmata verso questo governo genocida.

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Alcune considerazioni sui terremoti che hanno colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria il 6 febbraio

2 marzo 2023

Vogliamo condividere alcune considerazioni sul terremoto del 6 febbraio che ha colpito le zone del sud est della Turchia e del nord della Siria, zone che comprendono i territori del Bakur e del Rojava a prevalenza curda. Terremoto che ha causato ingenti danni in tante città e il cui reale impatto non sarà pienamente compreso se non tra anni.
Si stima siano ormai morte oltre 50 mila persone e che più di 120mila siano rimaste ferite. Migliaia di dispersi e milioni di persone sono rimaste senza casa. Decine di migliaia di edifici sono andati  distrutti.

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