FAKE UNIFORMS

Installazione allo Spazio Galileo
FAKE UNIFORMS (per agire invisibilmente sotto gli occhi di tutt*)

Sara Leghissa in collaborazione con Maddalena Fragnito e Marzia Dalfini

“Fake Uniforms (per agire invisibilmente sotto gli occhi di tutt*) è una pratica di affissione di manifesti nello spazio pubblico. Il contenuto tratta di come alcune pratiche illegali siano parte della nostra vita quotidiana e di come alcuni corpi siano invisibilizzati, a seconda del luogo in cui ci troviamo, del contesto storico e del privilegio che incorporiamo. Partendo dalla condivisione di esperienze personali con persone le cui traiettorie di vita si riferiscono al tema trattato, l’azione diffonde le loro parole nello spazio pubblico.

L’installazione qui presentata è stata prodotta a seguito di un invito da parte di Contatto- Pratiche di resistenza e liberazione per la salute mentale e oltre. Sara leghissa, insieme a Maddalena Fragnito, ha incontrato alcun* student* della scuola superiore Chiabrera- Martini di Savona, per parlare di come hanno vissuto la didattica a distanza (DAD) durante i mesi di pandemia e di cosa è successo nei mesi successivi, fino ad ora. Dalla solitudine alla costruzione di nuove reti, dallo stigma sociale alla responsabilizzazione collettiva, dalla negazione del diritto all’istruzione alla costruzione di lotte per trasformare la scuola, dalla diversa percezione dei corpi nello spazio domestico e in quello scolastico alla trasformazione dei bisogni, delle paure, del desiderio. Le frasi raccolte durante gli incontri sono state impaginate da Marzia Dalfini insieme alle/gli student* e riprodotte su manifesti in formato A0, rendendo visibile la polifonia delle loro esperienze”.

https://saraleghissa.com/Fake-Uniforms

Muri / prima e dopo Basaglia

con Giulia Lazzarini
testo e regia Renato Sarti
musiche Carlo Sala
luci Claudio De Pace
tecnica Jacopo Gussoni
assistenti alla drammaturgia Marco Di Stefano e Riccardo Pippa

Camicie di forza, sporcizia, ricorso massiccio (a volte letale) a docce fredde, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock. Lobotomia. Questo era il manicomio prima dell’arrivo di Franco Basaglia: una sorta di lager in cui veniva perpetrato ogni tipo di coercizione. Con il suo intervento, il dialogo e il rispetto presero il posto della violenza, rendendo labilissima la precaria distinzione tra la “normalità” del personale preposto alla cura e la “follia” dei ricoverati. Scritto in base alle testimonianze di alcune infermiere, e su tutte quella di Mariuccia Giacomini, Muri racconta della vita in manicomio prima e dopo Basaglia.

Spettacolo di poesia performativa a cura di Ripescati dalla piena, con la partecipazione di:

Presentatrice: la grandissima Sam Kabauter

Sam Kabauter è un’agitatrice culturale.
Monumento della città di Pavia, sogna un giorno di rimpiazzare la statua della Minerva.
Tra il suo attuale lavoro di oste e il suo precedente da maestra non trova differenze: serve tanta pazienza.
Da anni incastrata nel mondo del Poetry Slam, pur non sapendo scrivere una riga, un verso o un messaggio da baci perugina. A 30 anni crede di essere un folletto, ama il vino rosso fermo e piange ancora guardando La Bella e la bestia. Ha problemi con le autorità. Tutte.

Slammer 1: Eleonora Davoli

Diāvoli (per il cinema e il mondo dell’amplificazione Eleonora Davoli) nasce in un freddo giovedì di Gennaio a Modena, 32 anni fa. Scrive, canta e resiste per condizione esistenziale. La vita le piace per metà; Milano, invece, tutta intera. Ama i libri e non avverte il timore reverenziale. Se c’è una cosa che le piace fare, quella è cambiare. Come poeta e tecnica dell’apprendimento si occupa di pedagogia e inclusione, disobbedienza civile e psichiatria riluttante, ma ha anche dei difetti: per esempio, chiama tutti i coperchi “tappo”.

Slammer 2: Martina Lauretta

Martina Lauretta, classe 1998, è attrice e poetessa/performer. Si è diplomata presso l’Accademia Professionale di Musical SDM nel 2019; dal 2021 è attiva nel circuito del Poetry Slam e fa parte della Compagnia dei Giovani del Franco Parenti come autrice.
Le piacerebbe dire di essere una patita dello yoga e della meditazione, dello studio dell’equilibrio come forma d’arte e di vita, ma non le piace dire le bugie.

Slammer 3: Gabriele Bonafoni (da Ripescati dalla Piena)

Gabriele Bonafoni, classe 1982, scorpione, vive di qua e di là dell’Appennino.
Attore e performer, si diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile delle Marche. Laureato all’Università di Firenze in progettazione di eventi culturali, dal ’99 ad oggi collabora come attore, drammaturgo, insegnante e organizzatore per numerose compagnie teatrali italiane e straniere.
Coordinatore LIPS per la Toscana, nel 2019 e 2021 è finalista nazionale al campionato Poetry Slam LIPS, nel 2020 si classifica secondo al Premio Bologna in Lettere per la sezione ‘Poesia orale e performativa’, nel 2021 è tra i fondatori a Firenze del collettivo di poesia performativa Ripescati dalla piena e nel 2022, dopo aver contratto il covid, smette di fumare. Probabilmente a causa di un difetto di fabbrica nel microchip iniettatogli col vaccino.
Per Natale, anche quest’anno, non pubblicherà niente.

Slammer 4: Eugenia “Antigone” Giancaspro

Eugenia Giancaspro (Benevento 1990), linguista clinica e interprete LIS; approfondisce gli studi in Lettere Moderne, laureandosi in Linguistica per la sordità e disturbi del linguaggio all’ Università Ca’ Foscari di Venezia. Dal 2016 lavora nel mondo della sordità, dell’inclusione sociale e dell’educazione. LIS-slammer da quattro anni, vive e lavora a Milano, recitando poesie in Lingua dei Segni Italiana in festival ed eventi nazionali ed internazionali. In attesa della sua prima pubblicazione, si può leggere e vedere un’anteprima qui: Antigone Nuda {https://eugeniagiancaspro.wordpress.com/ }
Di sé racconta:
“Una volta dissi a un tizio che non conosceva bene l’italiano, beh gli dissi, forse per vantarmi, che io sapevo parlare con le persone sorde. Ma lui aveva capito che parlavo con le persone morte e penso sia per questo che non ci siamo più visti. Comunque sì, parlo coi sordi e faccio poesia slam in LIS.”

Slammer 5: Marco Dell’Omo (da Ripescati dalla Piena)

Di giorno, insegna Matematica e Fisica alle superiori, e per par condicio si cimenta egli stesso come studente in Fisica.
La sera fa qualsiasi altra cosa, su di un palchetto: dal 2011 improvvisatore, dal 2018 anche slammer ed attore amatoriale, il Bruce Wayne de noialtri.
Con Max di Mario e Gabriele Bonafoni è membro fondatore del collettivo di poesia performativa fiorentino “Ripescati dalla Piena”, col quale frequenta ed ‘agita’ la scena culturale cittadina e regionale ed organizza rassegne, poetry slam, spettacoli e collaborazioni, con particolare attenzione alla zona di frontiera tra teatro e parola poetica. A tempo perso e con viva soddisfazione.
Dopo una vita di miracoli, ancora non è morto.

Slammer 6: Matteo Mazzoni (da Ripescati dalla Piena)

Matteo Mazzoni, classe di quelli che guardavano Dragonball appena rientrati da scuola, si appassiona alla poesia tra i banchi del liceo, ma poi decide che il suo futuro sarà tra i boschi dove lavora tutt’ora. A Firenze fonda il gruppo di scrittura creativa EsseCìEffe nel 2013 che diventa rapidamente una calderone e un punto di incontro di tanti creativi in città. Entra con i suoi scarponi nel mondo del Poetry Slam nel 2020 grazie ai Ripescati dalla piena, di cui entra a far parte militante due anni dopo.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Il COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD, nato nel 2005, si propone
come gruppo sociale che, costruendo occasioni di confronto e di dialogo,
vuole sostenere le persone maggiormente colpite dal pregiudizio
psichiatrico. Il Collettivo si riunisce tutti i martedì alle ore 21:30
presso lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a Pisa.